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In tanti manuali di storia della scienza (anche nei migliori e perfino in quelli che consideriamo "classici"), quando si parla di astronomia si arriva, di solito, al copernicanesimo, alle tre leggi di Keplero, all'innovazione telescopica operata da Galileo e si termina con la cosmologia gravitazionale newtoniana (1686). Quasi mai, insomma, ci si chiede che cosa accadde, intorno a Newton, nella scienza dei cieli europea tardoseicentesca. Ad esempio: quali figure vissero e operarono nell'ambito newtoniano, non solo in Inghilterra? Quali legami la ricerca astronomica ebbe con la cultura dei Lumi durante tutto il XVIII secolo? E come si comportò l'astronomia italiana tra Seicento e Settecento, dal momento che, stante un "diktat" istituzionale mai venuto meno, poteva credere in maniera soltanto implicita nell'universo eliocentrico? Attraverso un'indagine rigorosa ed esauriente, Davide Arecco prova a rispondere a tali domande, incrociando personaggi e luoghi, libri e tecniche, astronomia, matematica e nuova fisica. Il tutto collocato all'interno di precisi contesti - politici, sociali, culturali - di natura accademica, nel cuore della cosiddetta Repubblica delle Lettere.